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Non vedo nessun cane sotto il lampione spento

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La strada non è che un segmento,

da una porta che si chiude

fin sulla soglia di casa.

E per il prato nessuna indicazione.

 

Hai visto mai un prato per le vie del borgo?

Eppure il verde è un mare che lievita da giorni

nella mente oppressa da un vago dolore.

 

Ed anche una capra legata e solitaria,

tu l'hai mai vista?

Nel silenzio è uguale un belato

al guaire d’un cane,

fermo nell’angolo più remoto

e poco illuminato.

 

Solo una voce che geme,

monotona ed invisibile.

Eppure non vedo nessun cane

sotto il lampione spento.

 Dedalus - 30/03/2020 20:52:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Assistiamo sempre più ad un cambio di rotta nel modus poetandi dell’autrice che, dal crogiolo estetistico e dal simbolismo che lo caratterizzava, comincia ad assumere nuova forma, attraverso una particolare specularità tra poesia ed autocoscienza poetica, tra poesia e metapoesia, nota primaria e vera essenza del moderno. Tutto questo trova riscontro nel testo che stiamo leggendo in cui narra di un tratto di strada che porta alla soglia di casa sotto una pioggia che batte inclemente e s’ode come un lamento monotono; sarà un belato o il guaire di un cane? Ma nulla si vede sotto il lampione. Ed è proprio in queste riflessioni appena velate che viene fuori quella nuova forma di poetare: quella vena neorealistica cui sta assurgendo. Ottima composizione.

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