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al testo di Rosetta Sacchi
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Siamo spariti dallo spiazzo tanto amato dalle folle che schiamazzano siamo al confine. Il nostro volto la nostra identità. Liberi da chimere e inganni.
Non avevamo tempo per l’aria un correre febbrile un diniego ai nostri bisogni. Non avevamo tempo per la terra i nostri passi al tramonto una cadenza muta dopo aver dato voce alle emozioni e mitigato silenzi con equità. Non avevamo tempo per l’acqua né per il fuoco. Elementi in noi dal nascere.
Siamo ora invisibili come abbiamo sempre desiderato senza suggelli ed etichette scevri da invidie e congetture siamo puri come siamo nati perciò irraggiungibili. Ed il cammino è nostro come il tempo come il diritto alla noia e alla tristezza e la paura è nostra come il coraggio e come la speranza d’una vita diversa oltre i cancelli.
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