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Siamo ora invisibili

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Siamo spariti dallo spiazzo

tanto amato dalle folle che schiamazzano

siamo al confine. Il nostro volto la nostra identità.

Liberi da chimere e inganni.

 

Non avevamo tempo per l’aria

un correre febbrile un diniego ai nostri bisogni.

Non avevamo tempo per la terra

i nostri passi al tramonto una cadenza muta

dopo aver dato voce alle emozioni  

e mitigato silenzi con equità.

Non avevamo tempo per l’acqua

né per il fuoco. Elementi in noi dal nascere.

 

Siamo ora invisibili

come abbiamo sempre desiderato

senza suggelli ed etichette

scevri da invidie e congetture

siamo puri come siamo nati

perciò irraggiungibili.

Ed il cammino è nostro come il tempo

come il diritto alla noia e alla tristezza

e la paura è nostra come il coraggio 

e come la speranza d’una vita

diversa oltre i cancelli.

 

 

 Dedalus - 03/04/2020 22:53:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

In questa lirica l’autrice fonde creazione e riflessione, rivisitando momenti in cui c’erano altre aspettative, sonda e scandaglia uno stato d’animo che forse era divenuto luogo di costrizione. La parola narra d’altre memorie e d’altri vissuti, al crocevia fra sogni e bisogni, ora "invisibili...dallo spiazzo/tanto amato dalle folle che schiamazzano". Una lirica dal senso oscuro che è un inno alla libertà d’essere.

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