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al testo di Roberto Maggiani
La resa
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Arcangelo Galante
- 11/04/2020 06:10:00
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Inizialmente, leggendola, il mio pensiero è andato verso la parodia di astratti concetti, concatenati però tra di loro con lo spostamento di parole e immagini variegate. Ma l’autore, divertendosi nell’uso di uno stile inconsueto, perché miscelato alla fisica delle cose sottoposte a matematiche regole di interpretazione visiva, ma non sempre veritiera, giacché i sensi possono ingannare la mente, parla di una resa, non di unattesa, verso un nemico che pare essere "insuperabile", agli occhi del poeta. Il cervello, centro di smistamento dei dati recepiti, trasmette gli impulsi al corpo col sapore di miele, costituisce immagini con la fantasia, scatena emozioni nell’anima grazie al suono, alla luce, ai colori che lo coinvolgono. E se la resa può divenire certamente un ricordo, il pensiero non smetterà mai di cercare le ragioni del perché sfuggano certi aspetti concreti, nonostante il mix di tentativi nel capire la mente umana. Amichevolmente, definirei il testo “tecno-scientificamente” lirico!
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Ferdinando Giordano
- 10/04/2020 14:50:00
[ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]
Trovo interessante e creativa la tua ricerca di nuova espressività. Difficile per me, ma affascinante come espansione artistica. Grazie - anche e non poco -, per aver indicato il riferimento bibliografico che non conoscevo. Resto in debito, sempre.
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