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al testo di Arcangelo Galante
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Incompreso non amato scarto gettato in celato angolo... giaccio ferito di mestizia ammalato.
Silenziosamente piango poiché inutile è farsi sentire da chi non ha orecchi per udire il dolore accorato.
Verso lacrime nel sapere d'esser dimenticato... abbandonato da coloro che d'ogni dono e puro sentimento m'hanno svuotato.
Come lenta cera colano dagli occhi amare gocce di tristezza scoramento e disillusione.
Un misto di rabbia leggera che superficialmente s'ode nell'animo al suo infranto.
Sembra che ogni dolorosa esperienza sia servita al cuore sì puro ritornato... sino al prossimo pianto. |
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