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al testo di Daniela Iodice
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Quell'amore, che tiene incatenati come Prometeo sulla rupe in attesa di essere ancora e ancora divorato, e come Leandro rende incauti e sfida la tempesta, annegando in un mare di passione; quell'amore, che sfinisce di carezze senza alcun rimorso, che vive dell'agonia di un gesto un alito un suono che diano senso al vuoto dell'assenza, che arde come un ceppo di quercia o profumata acacia o salice piangente, che empie di allegria sfrontata o di malinconia segreta e che ti fa sentire come uno strumento scordato che nessuno fa vibrare nella lontananza; quell'amore per sempre mi ha dannato. |
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