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al testo di Rosetta Sacchi
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Vorrei avere parole nuove ma a nulla varrebbe fissare il vuoto ascoltando il silenzio altrove e in tempi andati scavo per vedere affiorare tra le mani emozioni più vive lontane ora la quiete fa male più del rombo dei motori per la strada più dello schiamazzo selvaggio dei ragazzini quando fanno a gara a chi grida più forte. Ho sete e nulla che plachi l’arsura ho fame e cibo indigesto nel piatto ho parole che intorbidiscono il mio pensiero.
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Dedalus
- 25/04/2020 22:39:00
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Credo si possa affermare come questa lirica sia innegabilmente meritoria di considerazione proprio per via di una perfetta esteriorizzazione di un malessere intimo "Vorrei avere parole nuove/ma a nulla varrebbe fissare il vuoto/ascoltando il silenzio". In questi versi si riversa tutto il pathos dellintera lirica che non è un freddo ed algebrico esercizio letterario steso a tavolino, ma una appassionata espressione dellanimo della poetessa che si narra ai suoi lettori.
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Arcangelo Galante
- 24/04/2020 21:11:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Leggendo l’opera, sovvengono considerazioni davvero importanti. Innanzitutto, ritengo che, nel mutare, ci sia una trasformazione che porterà ad un arricchimento interiore, che avviene proprio con il passaggio delle esperienze emotive e psicologiche, sino a fare crescere l’essere umano, affinché si possa diventare più consapevoli, nellaffrontare il mistero dellesistenza stessa. Indubbiamente, la vita porta l’anima anche a compiere scelte, che, in peculiari circostanze, non sempre, possono avvenire per volontà propria. Il discorso, intavolato con la pubblicazione, richiederebbe parecchio tempo, perché, la questione sollevata dall’autrice in merito al cambiamento avvenuto improvvisamente, è oggetto di altri pensieri intensi che andrebbero sviscerati. Quindi, per farla breve, mi limiterò a concludere che ho gradito il poetico componimento, apprezzandone la volontà di comprendere appieno le sensazioni scaturite da un anomalo silenzio che circonda l’intorno della poetessa. Con cordialità, ti saluto Rosetta, augurando un buon proseguimento letterario!
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