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al testo di Gil
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I vostri nomi e quel tempo che le ore lasciava morire nel vissuto di atti e presenze ora sono la trama che fila i miei giorni, i miei ieri splendenti di luci. Ora comprendo quanto prezioso fu quel che banale appariva nell'accadere consueto dei giorni e nulla appariva un evento o raro il darsi al minuto di un poco di gioia. Ora comprendo la fiaba del sonno e chi veglia non bacia ma bacia dormiente il vegliardo l'antica memoria e lo risveglia alla vita nell'età che in nebbie scontorna il domani. |
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