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al testo di Arcangelo Galante
Cuore vuoto
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Non capitola se la beltà del puro animo incontra trascinando ovunque la certezza del non essere vinto. Imperterrito prosegue sulla lastricata via di sampietrini simili all’indifferenza che lo riveste di colore indistinto. Scoramenti non teme né cedimenti d’emozioni... credendosi inespugnabile come antiche e gloriose marmoree mura di nero colorate. Il pericolo dell’abbandono alcun pensiero tange come nuvole uggiose che aureola formano nel loro continuo transito su lande desolate. Eppur non tarderà l’immancabile incontro con l’inesorabile signora a spezzare il tempo d’ogni insulso battito di quel cuore vuoto. Lo riempirà di spietata inutilità ed irriconoscenza per una vita che donato glielo aveva ricolmo di gioia e d’un esistere ignoto. Pubbl. Scrivere - 27/06/2018
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Arcangelo Galante
- 09/05/2020 06:23:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
@ Guido Balbo Gentile Guido, condividendo l’interesse scrittorio in questo virtual place, ho apprezzato l’osservazione sull’uso di “un” piuttosto che “d’un esistere ignoto”. Come certamente saprai, per esperienza diretta, rileggendo l’ultima strofa, il significato del messaggio sarebbe mutato, in quanto “d’un” possiede il valore interpretativo riferito a “di” perché, precedentemente, ho adoperato “di gioia”. Nel caso specifico, se avessi scritto “un” esistere ignoto, il messaggio finale non si sarebbe bene agganciato al verso di prima. Per farmi comprendere meglio, riporto la strofa con la variante da te suggerita: “Lo riempirà di spietata inutilità ed irriconoscenza per una vita che donato glielo aveva ricolmo di gioia per un esistere ignoto”. Invece la poesia dice: “ricolmo di gioia e d’un esistere ignoto”, sottolineando che il cuore è ricolmo di entrambe le cose. Forse tu, Guido, leggendola, hai interpretato che “il cuore fosse ricolmo di gioia per un esistere ignoto”. “Lo riempirà di spietata inutilità ed irriconoscenza per una vita che donato glielo aveva ricolmo di gioia e d’un (di un) esistere ignoto”. Augurandomi di averti soddisfatto, amichevolmente, mi congedo. Grazie per l’attenzione che mi hai cortesemente rivolto!
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Guido Balbo
- 08/05/2020 09:25:00
[ leggi altri commenti di Guido Balbo » ]
Grazie, letta con piacere. Seppur, per quello che mi giunge, nell’ultimo verso avrei atteso un „… per un esistere ignoto“. Ma forse è solo il mio interpretare. Un saluto
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