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al testo di Francesco Repetto
Madre e figlio
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La pigrizia mi abbaglia, mi attanaglia, mi prende e s’ incaglia, mi somiglia ogni sbaglio si delinea la smania di capire e sapere di violare la gialla umidiccia visione del mondo ristagna.. E' la massa che scaglia le sue spire infuocate lungo i soliti corsi e ricordi mi striglia, la sua faccia mi imbriglia e ritorna ad essere seria come un tempo che era sincera mia mamma. Oggi sconfitta si incarna O s’ insinua Come un monte inzuppato Da violente minacce Di pioggia, si scorda tutto quello che sono stato per lei e mi inquina la soglia, nel bene e nel male s’ inchioda mi roda e mi sento in gabbia. E la gabbia s’ increspa Di spille e carezze E cadendo mi giro nel letto E mi avvinghio Come quando bambino Mi sentivo disperso, In questo sorriso stonato Forzato deriso Nel cuore Mi si staglia Un piccolo Grido di rabbia, ferito suo figlio.
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