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al testo di Guido Balbo
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Al top l’allergene, un niente eppure il mondo travolge.
Basta proprio poco e tra noi ci mangiamo tutti da Tiffany per colazioni apparenti senza latte e caffè, solo briose supposte e surrogati essenziali
oli e patchouli a spremere papille dove la salivazione è resa inarrestabile. Irresistibile richiamo e nessuno al gioco più riesce a sottrarsi.
Lasciamo che resti un gioco la vita. Chi perde e chi vince. Chi perde la vita e chi vince la fama.
Fame che insiste e la giocata raddoppia sinché insostenibile si fa la puntata. Poi sono solo lacrime amare che belle asciutte vengono in avanti sospinte.
Crosta evidente per una spontaneità che a casa resta ristretta, tra mura ormai spesse e catene, d’evasione a privarne la voglia.
L‘alternativa costa ma, ad ora, resta lontana visione fumosa. |
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