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al testo di Gil
La tristezza dei padri
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La felicità ha il volo degli angeli e il nome degli sconosciuti. Senza ali per volare grava le spalle il silenzio, curva lo sguardo verso terra il vuoto, l'eco delle assenze trafigge il respiro.
Siamo continui appelli, domande che vegliano un domani dopo l'altro fino alla consuzione del tempo attendendo un altro destino.
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Gil
- 05/07/2020 09:34:00
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Alessandra, un forte abbraccio.
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Alessandra Ponticelli Conti
- 04/07/2020 17:16:00
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"Siamo continui appelli, domande che vegliano un domani dopo laltro" Poesia stupenda
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Gil
- 02/07/2020 17:36:00
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Amina, Ferdinando...
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Ferdinando Giordano
- 01/07/2020 13:01:00
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La tua lingua va ben oltre lo ioide, attraversa la laringe e pesca in profondità riflessioni accorate. Sapevi di avere uno specchio proprio lì che qui affaccia? Che dice il Tuo manifesto? Può solo vantarsi di te, io penso. Grazie sempre
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Amina Narimi
- 28/06/2020 14:29:00
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Quanto credo che sia padre, il giorno, per come manifesta il suo dolore, e madre la notte, Layla. che lo nasconde nella sua veglia, lasciando solo minuscole tracce allaurora, sulle foglie sui fiori, la rugiada che il grande amante, il sole fa scomparire. Ma non finisce mai di attenderla. E proprio questo guardare del padre, quello sguardo rivoltato che si possa sulla terra trafigge il respiro come un addio, come un congedo. Ma proprio quel silenzio sulle spalle nutre la Poesia risanando anche la morte, a nostra insaputa. " gli angeli di sovente non sanno- se vanno tra vivi o tra morti " scrive Rilke nella Prima elegia, così come nel tuo incipit: " La felicità ha il volo degli angeli- e il nome degli sconosciuti" . Così credo che " la grande arnia doro" di questa tua stupenda poesia siamo leco di quelle assenze, le continue domande, gli appelli.
Chiedo scusa per essermi dilungata Ti abbracciofitto il cuore
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