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al testo di Gil
Teatro, oggi
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Possiamo dirti quello che non possiamo in un tempo che non ha più parole per dirsi la memoria e credere in un futuro.
Siamo nel recinto d'un presente lontano dalla luna, abbiamo scartato gli scarti tra la norma ed il dolore e ora cerchiamo la perfezione dei neutri.
Senza più lo sguardo rivolto alle grotte abbiamo offerto la resa all'inchiostro negandogli la metafisica del segno.
Ma nell'assurdo del caos l'ordine rivela la sua assurdità, un seme nuziale si fa strada con le piaghe, si fa notte e nel buio attesa d'alba.
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