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al testo di Gil
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Il tempo è un dato imperfetto un clown con gli ultimi sorrisi in tasca ed il naso della finzione perduto tra le maschere oltre il tendone. Ho visto dei morti vegliare le voci attendevano la resurrezione del silenzio tra di loro qualcuno mangiava more e qualcuno si nutriva di piccoli rumori raccolti nei dintorni delle nuvole sparse. Verrà il giudice di turno a dirmi del cielo e delle ragioni di arrestare il volo: non c'è posto tra le poltrone del buon senso anche se indossano le vesti dell'assurdo. Nel teatro dei savi gli altri sono folli. |
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