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al testo di Rosetta Sacchi
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Non per giungere al punto di partenza quando dinanzi avevamo solo la strada ma per riesumare istanti magici pensati ovvi obliando l’affanno dell’erta asperità di scogli abissi. Eppure abbiamo issato bandiere ad ogni meta insperata abbiamo sorriso con gli occhi bassi ad ogni riappacificazione ostinati nel nostro viso deformato. Abbiamo azzardato voli sfiorando rami irti e cupole di foglie oltrepassando il velo delle nubi. E questo spiega perché non si cancella in un attimo tutto il tempo trascorso. Si riscrive con le promesse cadute le speranze mutate e le certezze tenaci, abbarbicate all’anima.
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