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I mondi lontani son tanti di passi e richiami sonanti

tra fredde pareti su un trave il corpo non trova riposo

non erano tutte certezze le vaghe promesse visioni

di luoghi più ameni forse mete di giorni pensati reali.

 

Non resta più traccia del tempo che fluente discreto scorreva

e ci accomiatava concordi seppur del distacco dolenti.

All’alba sono solo tramonti a narrare le nostre vicende

noi lembi scostati di labbra in attesa di suoni più allegri

noi sponde in eterno divise d’un fiume sempre irruento.

 Dedalus - 31/08/2020 17:59:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

L’autrice nel suo altalenante iter poetico non guarda nulla e non segue la poetica di nessuno, a lei importa solo di poter esternare il suo momento poetico, per quello che è, con la generosità con cui libera il suo intimo e con l’originalità rispettosa che la distingue traducendo il mistero dell’anima in forme adeguate. In quel "noi sponde in eterno divise d’un fiume sempre irruento" c’è tutto il suo dramma, dramma vissuto in altri tempi ed ora forse esacerbato da eventi avversi.

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