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al testo di Rosetta Sacchi
Quel sorriso di remote stagioni
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L’assenza ha un linguaggio che non si dimentica così il perseverare in stranezze e fughe premonitore di un’oscurità da cui non si risale ha indossato panni diversi la solitudine prima di mentire a se stessa indifferente agli occhi di una folla (invisibile) mentre sulla riva tramontava il giorno e la notte scendeva, eterna. "Si tessono le lodi, da morto, di chi nella vita è stato spesso ignorato." - Rosetta Sacchi -
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Dedalus
- 24/09/2020 23:10:00
[ leggi altri commenti di Dedalus » ]
Lirica che come un taccuino annota sul foglietto, puntando un dito "ha indossato panni diversi/la solitudine" su luoghi e tempi e, purtroppo, anche su personaggi che hanno dato fuoco al tempo, che son stati astri, invisibili, per divenire dopo la loro dipartita improvvisamente astri, improvvisamente star di immensa dimensione e calore umano legato allobolo. È una voce profonda che parla con un tono inconfondibile e forte, essenziale nel chiedere spazio e nelladditare esseri che chiedono sogni per vivere "mentre sulla riva tramontava il giorno/e la notte scendeva, eterna" e non continui stati dansia per morire.
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