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al testo di Rosetta Sacchi
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Vorrei essere il cane il cane che corre fino all’uscio che m’accompagna per un tratto di strada e fiuta l’aria al mio ritorno
vorrei essere il gatto il gatto sulle mie ginocchia il gatto che ronfa o sbuca in un vicolo di notte che salta da un tavolo alla sedia
vorrei essere il gallo il gallo sull’aia con tutte le galline intorno cantare tre volte prima d’un ripensamento rinnegando il mio tempo di noia e la mia disperazione
vorrei essere l’uccello l’uccello migratore l’uccello che sta sul ramo e non discorre col timido canarino nella gabbia l’uccello che starnazza nella pozza e non sa di tramonti e mutazioni
vorrei essere un sasso un sasso levigato dall’acqua un sasso che rotola in discesa un sasso bianco come il foglio che ho davanti come il pugno d’un giglio in mezzo al verde come l’ala d’un gabbiano appeso al cielo
vorrei essere tutte queste cose e cento e mille altre ancora ma sono solo un uomo, un uomo solo, l’essere più infelice sulla terra. |
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