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La notte

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La notte s'è rannicchiata sotto ali di pipistrello,

occhi di ghiaccio, s'imbevono,  di perla nera,

l'acqua è testimone,  il filo della vita è reciso

per quanto l'alba,  sia ancora lontana;

le preci che s'involano al cielo,  sono alchimia distorta,

c'è una rosa opaca,  che alita dietro ogni porta,

il volo del falco, ne penetra l'arida essenza,

pioggia arida e putrescente letama il clima;

il filamento organico sottilmente s'è diviso,

si agitano d'inedia glia asini e i somari,

una persiana bianca,  sbatte contro il muro

è forbice tagliente, l'eco di parole;

nella strada, sfreccia veloce un monopattino,

l'abisso a latere s'inarca, l'arciere tende l'arco,

nell'ineffabile paturnia che ruota di vertigine,

tragico si sfalda,  il lastricato,  di rossa bruma.

 Arcangelo Galante - 08/11/2020 12:35:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Una singolare notte irretisce l’anima dell’autore, sino a procurargli sensazioni concitate e peculiari, in risposta a un percepire turbolento e altrettanto intenso, tale da ispirargli versi insoliti, dopo la surreale esperienza vissuta.
Un’interpretazione calzante nonché suggestiva, che appieno coincide con le malinconiche descrizioni adoperate dal poeta per stilarne l’opera condivisa.
La lettura mi ha ricordato “Era una notte buia e tempestosa”, celebre frase scritta da Edward Bulwer-Lytton nel romanzo Paul Clifford, pubblicato nel 1830!

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