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al testo di Marco Bruni
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Nel pallore grigiastro, s'affetta a strati l'aria, ovunque, sibila alterato il vomero lattante, l'inaspettato rantolo metallico disfa il costrutto, cadono in mille pezzi lettere e vocaboli; l'uva nera sopra la credenza, è matura, il bicchiere si riempe d'ottimo vino, chiaro il sole delle siepi e dei cespugli, chiara la città, che affonda nello specchio; le foglie danzano distoniche, gocciola il percolato nella piaga, sinossi di scheletri, uggilano, nell'etere, il saltimbanco ha compiuto il suo mestiere; dal ramo, pende grigio un gufo di città, la taglia è stabilita, non si contratta più, corre veloce la verità su invisibili fili, nell'aria galleggiano bolle di sapone.
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