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al testo di Rita Stanzione
Perch pregare
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Perché? perché eravamo a pregare con il frastuono oltre le porte sereni inamovibili con il pattume sotto limpide trame? Quando una mano chiedeva un frutto al nostro albero e col silenzio s'è marcito. E detta fede com’è così imprecisa, arida, trattenuta?
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Rita Stanzione
- 22/11/2020 18:09:00
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Grazie per la lettura e i graditi commenti, Guido, Arcangelo, Franca. Buona serata e poesia.
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Guido Balbo
- 20/11/2020 09:17:00
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La vera fede non lascia a marcire i propri frutti se alcuno ha fame. La vera preghiera è per strada, non in vuote cantilene. Grazie, un saluto
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Arcangelo Galante
- 20/11/2020 09:10:00
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Una lirica profondamente significativa e intensa, nel suo esemplare contenuto. Versi preziosi e coinvolgenti che rendono sublimemente poetica lintera pubblicazione. Davvero una preghiera dettata dal cuore che non può non concludersi con un emblematico "E detta fede com’è così imprecisa, arida, trattenuta?"! Forse, una discreta risposta, al perché pregare, condurrà a scoperte umane di maggior consapevolezza nonché di visioni nuove, proprio a riguardo della fede.
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Franca Colozzo
- 20/11/2020 00:53:00
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Scabra preghiera come il tuo modo di rendere le parole taglienti come lama. Vai al nocciolo della questione ora che siamo appesi al filo della speranza e delle preghiere. Sempre il torpore di noi esseri umani è il filo conduttore della vita, ora più che mai che siamo terrorizzati dalla paura e meno uniti dallamore per la pace e la solidarietà. Buonanotte Rita. Un caro saluto/abbraccio.
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