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Dicembre

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In questi vicoli stretti di pietra grigia

roridi al mattino e la sera cupi

In questi vicoli dove si avanza piano

gli occhi bassi per non inciampare

dove anche il fumo s’allunga

e cerca il cielo per respirare

In questi vicoli pieni di stridule voci

e suoni di zufoli rintocchi d’ore

di gatti randagi e ruderi di case

rimarrei ore in piedi ad aspettare

ora che dicembre è inverno

e che l’inverno accende lumi

alle finestre e in fondo pare

si sia anche accorto

che tra un po’ è Natale.

 Rosetta Sacchi - 12/12/2020 18:07:00 [ leggi altri commenti di Rosetta Sacchi » ]

Grazie Franca Colozzo. Bello leggerti mentre ti emozioni nel tuo vissuto e ti incammini nel tuo passato alla lettura dei miei versi. Ricordi, memorie, vita di altri tempi, un intreccio di emozioni e sentimenti.
Un caro saluto!

 Rosetta Sacchi - 12/12/2020 18:02:00 [ leggi altri commenti di Rosetta Sacchi » ]

Grazie Maria Teresa per la tua lettura e la visione interpretativa del testo sintetizzata in poche parole.
Un caro saluto!

 Rosetta Sacchi - 12/12/2020 18:00:00 [ leggi altri commenti di Rosetta Sacchi » ]

Bella l’analisi di Dedalus ed il suo percorso esplorativo mentre azzarda ipotesi d’interpretazione e pone interrogativi. Il lettore riscrive la poesia e la vive a suo modo.
Grazie sempre per la tua lettura e l’espressione del tuo gradimento.
Un caro saluto!

 Franca Colozzo - 11/12/2020 19:29:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Una poesia che mi ha riportato indietro nel tempo, alla mia giovinezza ed ai vicoli tortuosi di Filettino (FR), paese di montagna del Lazio a confine con l’Abruzzo. Ritrovandomi a ripercorrere quelle stradine e a inerpicarmi per le scalinate di pietra grigia, stretta nella morsa del gelo, ho rivissuto quelle piccole gioie assaporate insieme alla mia famiglia con le figlie piccole e tanti progetti nel cassetto.
Ora quel freddo pungente mi respinge e, per quanto la casa sia ancora là, muta di voci, non è più la stessa dei tempi andati, quelli in cui si avvolgevano tra le spire di fumo dei camini anche i nostri desideri.
Memorie e memorie affastellate le une sulle altre per rinnovare la magia di un Natale ormai d’altri tempi! Bella poesia, complimenti!

 Maria Teresa - 11/12/2020 01:36:00 [ leggi altri commenti di Maria Teresa » ]



Soffusa-mente dolorosa in tutta la sua bellezza

 Dedalus - 10/12/2020 21:01:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Rimarrebbe volentieri ore ad attendere l’autrice in quei "vicoli stretti di pietra grigia/roridi al mattino e la sera cupi"... ma ad attendere cosa? Forse quel Natale da tanti agognato? O chissà che altro, forse qualche evento nuovo o qualche cosa che da molto brilla per la sua assenza. O forse perchè in quei "vicoli pieni di stridule voci/e suoni di zufoli.../...e ruderi di case" c’è qualcosa che è insito nel suo intimo, qualcosa a cui lei è legata. Comunque il suo interiore è da lungo tempo sollecitato da un inconscio a ruota libera, un inconscio che la stimola e la spinge ad esprimersi nelle sue scritture ed in questa sua lirica ci dice di questo dicembre che s’è portato dietro l’inverno, un inverno che sembra si sia finalmente accorto con quei "lumi alle finestre ... che tra un po’ è Natale"
Bellissima

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