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uscita di emergenza

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Rimango ferma

sospesa nel tempo

distante dal mondo,

osservo

finalmente guardando, vedo.

Roteo nell'attimo infinito

bagliori di luce e tenebra si fondono

si stagliano nell'anima i ricordi del vissuto,

dipanandosi come scene 

di una pellicola impazzita.

Ci sono

Osservo

Nulla può contaminare

la pienezza del momento.

Ci sono

risplendo.

Mi libro al di sopra e fuori 

da ogni umana concezione.

Quella forma che vedo ero io.

Il mio falso io.

Una vuota forma chimata corpo.

Ci sono.

Pulso estatica

nella consapvolezza pura,

mai intaccata

persa e ritrovata.

Sono.

La morte benigna libera ogni essenza

Dal perverso gioco

dell'inferno della vita.

E ben venga l'ora dell'estatico rientro.

Io sono.

 

 Arcangelo Galante - 09/01/2021 12:51:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

L’autrice si lascia andare ad una serie di esternazioni che hanno probabilmente lasciato una traccia indelebile nel proprio personale vissuto.
Non v’è uscita d’emergenza che possa far fuggire dalla realtà, estraniandoci da essa e da quell’inferno che è la vita stessa.
Solo la morte benigna riuscirà a liberare ogni essenza, la più pura, che resisterà intatta, nel tempo a venire.
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