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Se volessi

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Se volessi potrei barricarmi dentro quel mondo

che ho creduto _fuori_  da qualche parte esistesse

e fingere sia niente la sofferenza niente la vita o l’illusione

zittire quei rantoli nel buio

placare l’impeto d’una ribellione ancestrale

 

se volessi potrei eleggere ad eremo

questo luogo divenuto d’angoscia e di pena

ed assurgere a verità inconfutabili

senza le contraddizioni dell’uomo

né le incrinature e gli squilibri del tempo

 

Ma se potessi costruirei una piccola arca

neppure dovrei contar sulle dita gli eletti

e salverei quel mondo creduto esistente

ed il pensiero di chi so che comprende

questa mia migrazione.

 Dedalus - 24/02/2021 22:43:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Leggendo questi versi mi viene in mente il quaderno "Impossibile essere felici di esserlo" curato da Mauro Leone, proprio per quel verso in particolare nel quale la poetessa dice "Se volessi potrei...", che si ripete in un’anafora rafforzativa a dar maggior evidenza a ciò che potrebbe essere suo specifico desiderare, e che poi nella parte caudale della scrittura si trasforma in un "Ma se potessi costruirei una piccola arca" che già restringe a poche entità quel mondo che lei salverebbe dal dilagare di malvezzi ed altro. Testo che è un invito lapalissiano per il lettore alla riflessione ma soprattutto ad una particolare profondità della riflessione stessa. Ottima composizione.

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