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Venti maggio

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Senza questo giorno che si ripete

puntuale e caparbio,

non esisterei.

 

Non potrei guardare gli abissi

dalla sommità del colle

né navigare mari immensi

tra il ribollir delle onde.

 Dedalus - 20/05/2021 20:54:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

"Senza questo giorno che si ripete/puntuale e caparbio/non esisterei" con questo incipit la poetessa apre una parentesi ad una scrittura che dovrebbe essere dedicata al suo genetliaco; generalmente le sue preferenze sono per una forma di scrittura oggettiva e radicale, lontana da certi narcisismi molto in voga, ma in questo caso, come a volte accade con i testi di questa valente autrice, veniamo spiazzati da improvvisi cambiamenti di rotta. In questa lei ci dice in una narrazione pacata ed armoniosa come senza il ricorrer di questo giorno lei non potrebbe vivere la quotidianeità "tra il ribollir delle onde". Probabilmente lei allude ad una vita sempre sul filo del rasoio in continua lotta con tutto ciò che costituisce ostacolo nel suo iter di vita. Bellissima lirica.

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