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al testo di Rosetta Sacchi
La mia estate
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Un frinire incessante di cicale le ombre sul muretto ed il pensiero ad altre estati. Abbaia un cane ad un angolo di strada. La sirena d’un’auto. Un garrito di rondini, lontano.
Passaggi. Poi è quiete. Silenzi ed assenze mi guardano sgomenti. Un cielo senza promesse. Anche le stelle si spengono pian piano.
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Dedalus
- 09/07/2021 20:53:00
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Testimonianza viva e cruda di un mondo, reperto in versi di quotidianeità pura ed il viaggio continua, basato sul reale, ma psichico e soprattutto poco legato a congetture "Un frinire incessante di cicale/le ombre sul muretto/ed il pensiero ad altre estati.". Difficilmente la poetessa tralascia di menzionare i suoi ricordi e le sue analogie, lo spirito è sempre quello di unattenta osservatrice mai tormentata da patologie ossessive "Abbaia un cane ad un angolo di strada/La sirena d’un’auto/Un garrito di rondini, lontano". E continua ancora il suo "Nostos", come fosse un viaggio interplanetario, ed un pezzo di quel cielo lontano che prima di spegnersi sembra non promettere nulla di nuovo nel far suo quello spazio riservato alle esperienze dislocate in una dimensione temporale diversa "Silenzi ed assenze/.../Un cielo senza promesse/Anche le stelle/si spengono pian piano". Proprio bella.
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