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al testo di Robert Wasp Pirsig
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Sono qui da tempo per darmi ora ai ventilatori col fiato grosso. In tal modo la calura si avventa: spaccia per refrigerio acqua di produzione propria. Pochi convenevoli, appare scivolosa, imbratta di odori anche la cucina che ha già le sue cipolle. Da una vita faccio il possibile per riparare in un cuore freddo ma la mia rosa non ne vuol sapere e imbavaglio e lenisco la zampogna dei fuchi e cambio sacrifici propiziatori per un paradiso fresco, di giornata. Non so come la vigna prenda la vampa dal solco dei mesi e la trasformi in nutrimento. A me non riesce, sicché mi distendo nel letto. Settembre è l’orco degli acini ma è luglio che lucida i vini. Tra loro a fa come viene detto.
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