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Come dovessero accadere cose mirabili...

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Come dovessero accadere cose mirabili…

Si resta appesi al filo della speranza

il nero ricorrente sfuma in grigio

assorbe luce a gradi

La forza del pensiero farà il miracolo?

Ci si trastulla in quest’altalena.

 

Ma non è come per la manna

come per l’arca in mezzo al mare

come per l’approdo all’isola.

È un pendere dell’ago della bilancia

la transitorietà della clessidra

il passaggio per la cruna

E di mirabile non c’è che l’estraneità alla visione.

 

 Dedalus - 21/08/2021 22:59:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Ancora una scrittura visionaria, ma con i piedi saldamente piantati per terra, una terra che parla e che comunica, che vede oltre le apparenze, che sa cosa sia la profondità del "pensiero"; quel pensiero da cui ci si aspettano "miracoli". In quest’ottica noi esaminiamo i dettagli, tendiamo l’orecchio, ascoltiamo ponendo tutta la nostra attenzione. Nella pratica normale, secondo un mio punto di vista, è possibile connettersi con l’anima di chi scrive estraniandosi da tutto e concentrandosi in profondo ascolto "La forza del pensiero farà il miracolo?/Ci si trastulla in quest’altalena". Lo stato "di trance visionnaire" è momentaneo e subito chi scrive ritorna alla piena coscienza "...non è come per la manna/.../È un pendere dell’ago della bilancia/la transitorietà della clessidra/.../E di mirabile non c’è che l’estraneità alla visione". Scrittura che mette in risalto la grande capacità creativa dell’autrice.

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