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al testo di Dereck Louvrilanm
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Cosa c’è nell’intensa azione del viso che sostiene il rossore ma non perde occasione di sbiancare? L’ammore colora un greto sommerso da rovesci e seccature. Noi lo attraversiamo come i fiori attraversano la letteratura: belli sempre ma abbandonati per inciso. Ammore è un torrentello increscioso dovuto alle precipitazioni frequenti in un percorso dannatamente breve. Chi ha messo il myosotis a pagina tot e pestato la corrente in quel guardo? Lì, proprio lì, lasciammo orme sull’acqua. Avevamo costruito un ponte con la lingua così da traversare le arterie evitando i patemi del traffico d’organi in genere. Ugualmente il corpo aveva apparecchiato i suoi dipendenti con la stoffa che aveva. Una conoscenza tardiva, come l’età e il lockdown, mi dicono che ammore porta contrazioni pericolose e potenti, messe in gioco da un sospiro appena letto.
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