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al testo di Annalisa Scialpi
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Tra stanze stanche d'epopee negate strane storie respiravo, a secchiate; fissavo rotaie di viaggi altrui, passavo in fretta corridoi bui.
Gravi silenzi asfaltavano istanti, tra facce annoiate di stanchi astanti. Velieri sostavano in teche ristrette, nell’ore affossate di rese imperfette.
Ricordi appassiti di trascorse estati, memorie segrete di amori traditi… Poi un dio mi baciò lì, sulla fronte e poesia soffiò pietà, dalla fonte. |
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