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Placida approdo

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Placida approdo in uno spazio vuoto

come le strade immense al mattino presto

quando la gente ozia nelle proprie case

o s’attarda in uno strano lento torpore

 

in uno spazio vuoto approdo e pieno di vita

dove le aiuole fioriscono ai piedi delle querce

ed io respiro primavere nell’autunno che avanza

e tu hai gli occhi chiari come pozze d’acqua

e braccia come rami gravidi di foglie.

 

 

 

 Dedalus - 01/10/2021 23:11:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Il verseggio qui è lineare, pacato e spoglio di inutili fronzoli, asciutto e nella semplicità consueta del linguaggio, che si presenta con una ricchezza interiore fuori del comune, narra di un "approdo" in un luogo di pace, un luogo non popolato da gente che corre e che si affanna, un luogo che ricorda certe "strade immense al mattino presto". In questa oasi di pace la poetessa "respira primavere nell’autunno che avanza" e si immerge nello sguardo di un ipotetica figura che ha "gli occhi chiari come pozze d’acqua/e braccia come rami gravidi di foglie". Il poetare dell’autrice, giorno dopo giorno, si dipana sfilacciandosi in una miriade di figure ed immagini sempre diverse che danno volto agli aspetti più vari del quotidiano.

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