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E ritorno nella notte

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Nella notte del ritmo segnato
al crepuscolo degli Dei, bruciò più lenta,
la saliva che annaffia il mio dire,
saliva nel ricordo di un divenire.
Dal bruno del poggiolo si ode
ciò che ode non è più,
e presidiano i minuti animali domestici
con il mio senso di sentimento.

Immaginando la città anche sol di oggi
dal frastuono liberata; bisbiglia la lamentazione,
si libra nell’aria e solitari uccelli esotici
a volte pensano a chiassare. E domani è ritorno.
Ma nulla sincero riecheggia sulla strada scaldata
dall’asfalto consumato. Solo il fumo scalfisce
questa quiete senza voce
del mio essere solo nella notte.

Falene s’intravedono e si posano
su qualche bocciolo intento ad aprirsi. Una produzione irrompe
sulla storia della natura- silente, d’un sol sentir canzonatorio,
per chi tentenna nel presente. Solo in questa ora,
mi sorprendo: aldilà dei bioritmi
impronte e ombre che avanzano al mio cortile,-
del comune respirare solo possiamo ascoltare.
E domani è ritorno.

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