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al testo di Rosetta Sacchi
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Vaghiamo sulla terra in un girone che non sappiamo esistere al passaggio. L’infanzia un tempo carica d’affanni ora ritorna stagione di meraviglia. E’ nero è incerto il giorno che ci attende irto di ostacoli ed indecifrabile e mette a repentaglio la meta d’una quiete conquistata a gran fatica.
Indietro ci sono le speranze le prove superate gli scogli l’infinito come ci appariva ed i sogni-miraggi mai demoliti propensi come eravamo all’entusiasmo e alla fede di non essere soli nella vita. Eravamo casti nei pensieri e nelle opere ingenui persino nelle omissioni Ora siamo cattivi prigionieri del vuoto che abbiamo edificato.
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