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al testo di Rosetta Sacchi
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Solitudine... E poi c’è il tuo viso che ho amato da subito senza mostrarlo ad altri e la tua voce così profonda così piena così calda che ho ascoltato io soltanto le tue mani così forti che ho immaginato così morbide ad ogni carezza
e poi c’è il sentiero parallelo che ho attraversato io da sola senza mai sentirmi sola e il tuo pensiero che ha preso a prestito aquiloni aerei gabbiani per raggiungermi ed ogni linea ogni ansa ogni incrocio ogni plica del tuo corpo
e poi c’è il tuo silenzio così vario ad ogni stagione e il tuo racconto pieno di enfasi e di speranze ed il sogno travolgente come l’onda e la tua anima così vicina a me nella gioia e nel dolore nella luce e nell’oscurità
e poi c’è il tuo viso ed i tuoi occhi i tuoi gesti e le tue mani che continuo ad amare come il primo istante nonostante tu ora ignori il mio essere tra preghiera e canto. |
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