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al testo di Rosetta Sacchi
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Le nostre battaglie per una comune causa le ricordo tutte le insidie dietro l’angolo le presenze artefatte ombre d’altra natura.
E le rivincite semplici senza la fretta del tempo che giungevano dopo la fitta trama dopo il ricamo strappato e gli ignobili caduti dentro l’immaginario cratere.
Le nostre conquiste vincendo gli ostacoli e superando valichi il confortarci a vicenda disegnando nell’aria una carezza le decisioni drastiche e a malincuore il coraggio di volare più in alto della vita possibile.
L’occhio alla clessidra di giorno e il ritmo accelerato della notte quando tutte le cose fuggivano, non i sorrisi nonostante il soffrire dell’anima per un sogno che si faceva lontano le promesse precipitate in un burrone. Ricordo tutto.
L'ostinazione di vivere malgrado i piedi piagati Ricordo la nostra forza oltre un effimero domani e il filo del pensiero sempre teso. Le nostre cadute erano lievi. Ci rialzavamo fieri d’essere simili. |
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