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al testo di Rosetta Sacchi
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Arenata sulle sponde d’una stagione di cui diffondevi l’eco domandavo vela e vessillo anche dove pirata il cielo stendeva veli su orizzonti incerti
Gli occhi intristiti da un bagaglio di disavventure vetrine chiuse anche di giorno
Rievocavo redini e corse affievolite da un fiato pago stava cambiando il tuo tempo innescando mine tra i solchi
Amata per i miei silenzi ed i miei canti assai simili ai silenzi e all’apice scaraventata sul fondo.
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