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al testo di Rosetta Sacchi
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Troppi segmenti... ora sono diventati una retta non apici né orizzonti o siepi a precludere lo sguardo Le parole, quei tarli all’apparenza innocui quelle pecche sul bianco ora hanno perso il peso
E i silenzi ripercorrono i sentieri della memoria ora al trotto ora al galoppo tra la polvere sui selciati di nuove speranze nel grigio provvisorio delle nuvole
Sono passati mesi uguali nei loro tramonti e le stagioni hanno dimenticato l’originario nome nell’alternarsi di giorni senza luce e notti interminabili, insonni. Altrove la luna si sdraiava sorniona raccontando favole.
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