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Vorrei dirti di un terreno poco fertile

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Vorrei dirti di un silenzio poco fertile
ora che odo gemiti tra i solchi
e la parola è una ferita aperta sulle labbra

ancora sanguinante


Vorrei dirti dei sogni affossati tra le pozze

nelle notti di invisibile luna
quando intorno tutto gracida strano
e non v'è nenia che incoraggi il sonno


Vorrei dirti contando sulle dita

di ogni cosa perduta oppur smarrita

sicché il conto portato sulle dita

approdando ad un numero finito

dell'impresa allevii la fatica

 

ma non bastano i palmi d'una folla

confluita copiosa in una piazza
all'indice completo delle impronte

che tu hai scavato nella mia memoria.

 

 

 

 

“A lui che di me è l’essenza “

 

 

 

 

 Annalisa Scialpi - 04/11/2022 19:22:00 [ leggi altri commenti di Annalisa Scialpi » ]




l’altro è pur sempre immagine, sogno, apparizione, specchio...

A volte questa immagine incuba un mistero, s’incunea nella memoria

coi suoi sassi dolenti.

Magari solo fino a che l’oda sveli e porti via l’illusione.

Mi piace pensarla così.

Grazie per la condivisione e buona serata

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