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al testo di Gil
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Ad ogni modo d'asfalti è ascesa la funesta controversia del giorno e di fiaba in fiaba a volute celesti salgono dalla gravità alla leggerezza le loro parole. Le loro lingue furono la lunga brevità di un inchiostro tra viaggi e stazionamenti le vie crucis di sguardi e destini i corpi disabitati dalla vita testimoni di un atroce dolore - un altrove - fulgore di una stele le carni incavate dalle luttuose mimesi delle ossa risonanti come marmi nei silenzi pietrosi dei cimiteri ai margini di righe sovrascritte come croci datari di sangue e di morte. Restano nei fogli contro il vento le loro pagine erette come tende dove riparare o trovare un'oasi di quiete quando la terra riarde e sfianca il ritmo del respiro il passo incerto che non trova un nome. |
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