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al testo di Gil
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Farò a meno di me stesso, lo giuro e della notte quando il buio diventa un eremo dove mi rendo osceno coi miei respiri e il pianto che viaggia la distanza tra il qui dell'ora in cui accade la luce dell'altrove dell'arte e il di là dove la luce sembra nascere o traversare l'obliquo sguardo della nostalgia. Tutto l'oblio della memoria offende la parola la disabitudine dell'anima all'afasia la mia necessità di dirti questo amore che sanguina se non ti fai suo respiro. |
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