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al testo di Marco Galvagni
Schegge di stelle
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Quando fra schegge di stelle risuonano campane d’aurora mi desto nel gomitolo di lenzuola del primo raggio c’è un velo di nebbia nel cielo dei desideri, noi in un cantiere d’amore come in ogni alba figli d’un destino errante dalla pronuncia naif, palme sorridenti s’un’ isola in un deserto scritto. Ecco che trionfa l’azzurro, balena come una domanda in un’acqua di gioia, ognuno lieto del proprio destino vivida ancora l’emozione delle carezze notturne esuli in un verde canneto nel lago di fango predisposto come i cantori di meraviglie universali, io della tua nella dolce ebbrezza di starti accanto. E’ un armonico concerto d’idee che si staglia nel sorriso cangiante del sole, io perso nei tuoi canti di voce, la musica sottile della tua anima espressa in note nell’immobile fiamma della calma del cielo solo tu la rosa più profumata del bosco allietato persino da dolci effluvi di pruni e ginestre. Tu mi piaci perché ogni dolce pensiero è sotteso, sgorga ripido come un ruscello tra i sassi dell’impazienza e viene a valle in una possibilità che si fa mare in cui nuotare come una benedizione, acqua di tedio franta dalla prima volta che incrociai i tuoi occhi in quella casa dove soffiammo insieme sulla brina dei vetri, in un’idea di libertà.
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SilviaDeAngeliss
- 08/02/2023 14:56:00
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Romanticissimi, e colmi di preziose immagini, questi versi damore, in cui sai racchiudere tutta lintensità dun grane sentimento, mai vacillante, sulle orme dunalba radiosa in cui ritrovarsi felici. Speciale davvero questa notevole lirica. Buon pomeriggio Marco.
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