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Strani duetti

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Nel rincorrersi d'un verbo senza suono

sulla lama del tempo
un'ossessione sterile si perde dentro stagioni inutili.
I passi sostano dove c'è quiete

e la memoria stilla le sue perle
mentre qualcuno ti scava dentro.

Non esiste la chiave giusta
e la vita persevera nel suo inganno
insolente come un mendicante d'aria

un ladro d'angoli all'ombra della piazza.


La luna volge lo sguardo altrove

là dove sulla terra si contendono troni
e consumando tappeti tagliano nastri.
Il premio è nel gong del cuore

mentre la solitudine accarezza la pietra

con un raggio indelebile.
Uno straniero deturpa il silenzio

attingendo al paroliere.

Fredde emozioni
strani duetti in un panorama in bianco e nero. 

 

 

 Angelo Naclerio - 27/02/2023 23:16:00 [ leggi altri commenti di Angelo Naclerio » ]

Di letture vagabondo ho qui sostato, ad un pensare dal " gong del cuore" insistentemente evocato. Il Gong è uno strumento assai antico, presente in molte culture. La sua vibrazione genera uno speciale suono molto potente, magico, "il primo suono dell’universo", creativo. Le sue onde sonore hanno un avvolgente potere di trasformazione, autoguarigione.. Così vagolando tra le tue poesie (che non danno da mangiare, conosco queste litanie), toccando di maggio la gioia, l’undecimo suo dì appena sfiorando (pure un novembrino rosso tuo dono incontrando), mi pare di sentir nei versi tutti da grazia ispirato sempre risuonare metallico potente Gong vero il tuo cuore vibrante.
Buone scritture, buon tutto e un caro saluto

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