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al testo di Rosetta Sacchi
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Giunge la notte e vorrei fosse eterna una notte elegante nel suo abito lungo di raso carezzevole gli occhi un velluto la bocca di rosa una notte che penzola come un melograno una pallida notte lunare sopra il pozzo la via la chiesa la porta socchiusa la mano tesa il commiato il profumo che resta nel vento un istante poi si disperde
Giunge la notte e vorrei fosse eterna un ricordo un gomitolo gonfio che si dipana un sentiero di stelle e sentire cadere tutto il peso del giorno le ansie i timori gli inganni l’ambascia che muove i pensieri ancora, quando tutto d’intorno pace reclama e sognare un’orma più grande accanto che all’alba non muore ma con te condivide il cammino. |
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