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al testo di Cristina Farneti
Finistre
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Cuspidi di legno neri segmenti fili di ragno mi alzo verticale. Come da sempre Senza di voi Senza di me. Da ieri. La mia voce cammina per le strade rotola corre s’inciampa. Sorride. Rintocca il metallo d’una chiesa nero come memoria di roccia entra nella stanza guizza veloce su una sedia. Mi parla. Chiacchiera chiacchiera la mia voce io vorrei riprenderla ma no lasciala stare. Una donna ciarliera straniera amica di tutti cammina senza schermirsi apparisce svanisce granello della polvere di mille vite nel passeggio eterno della strada. Piccoli fili di bava di ragno mi ricordano chi sono io forse devo tornare no resto qui nella non appartenenza tesso piccoli fili di bava donna ciarliera dentro a un bar rotola la mia voce nel negozio di libri nel ronzio del mercato nella via del centro bianca sul tram tra le aule in un vicolo fondo rossi fili che pendono verticali ritornelli e mormorii e corpi annebbiati cumuli di polvere sotto il cuscino mentre riposo infine sul fianco della memoria.
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cristina bizzarri
- 17/03/2023 20:36:00
[ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]
Quasi una litania di tristezza questa poesia dove la luce filtra appena. Ma filtra, attraverso i ricordi, il sonno, i sogni recuperati. Bella, Cristina, mia omonima. Bellissimo anche il titolo, così traboccante di suggestioni e metafora di un vissuto! Continuo a leggerti ...
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