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al testo di Salvatore Armando Santoro
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(Nella foto: Incontro di Dante con Virgilio nel dipinto di Gustavo Doré).
A te io sto pensando, inutilmente, non so se tu mi pensi o m'hai pensato a casa tutto il giorno sono stato, a tratti mi tornavi nella mente.
Ed oggi l'ore son passate lente la notte dietro l'uscio ha già bussato ed il lampione è acceso e illuminato svolazza una falena stancamente.
Svolazzo anch'io, rincorro i miei pensieri, la noia mi ha tenuto compagnia silente è il borgo senza vacanzieri
soltanto un cane abbaia nella via. Io leggo pigro un canto di Alighieri* parla di Prata** ed anche della Pia**
e penso a questa terra sempre in guerra a quella antica tra Siena e Volterra
e ai conflitti tra Guelfi e Ghibellini alle contrade ricche di assassini
ed al campanilismo ricorrente che litigare fa ancor la gente
e che si aggiunge all'odio dissennato dalle grandi potenze alimentato
che hanno nel cervello poco sale e rischiano una guerra nucleare.
Alla fine a farne poi le spese sarà la gente saggia del paese.
Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 19.03.2023 – 21:08)
- Sonetto ritornellato
* Canto V° del Purgatorio, dialogo di Dante con Pia detta dei Tolomei.
** Si racconta che a Prata un tempo esisteva un castello abitato dalla Pia citata da Dante nella Divina Commedia. Ma recenti ipotesi identificano Pia con una Malvolti, sposatasi per procura con Tollo, signore di Prata (oggi frazione di Massa Marittima a pochi km da Boccheggiano), vassallo degli Aldobrandeschi, che si dice uccise la Pia per risposarsi, ma a sua volta venne poi ucciso nel 1285 dai suoi tre stessi nipoti, per aver stretto alleanza con Siena.
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