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al testo di Salvatore Armando Santoro
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Vivo di poesia, e non è morta, acqua sorgiva che da fonte emerge bolle produce borbottio che allaga pianto si allaccia a salice che il primo verde tinge della stagione nuova che s'affaccia.
Che dir dell'incertezza che m'assale? Degli anni che s'ammucchiano incostanti? Tante tristezze timide disegnano paure per i giorni a noi davanti rombo di voli tenebrosi e cupi odor di morte e supplicar di genti.
Fuggo nel mio rifugio e scrivo un verso le paure sotterro e sto in ascolto penso a quell'attimo finale alla parola che più non favella che speranza non semina e agonizza che nel petto silenziosa giace e a disegnar pensieri più non sale e che silente e indifferente tace di fronte alla follia che l'uomo assale.
Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 01-04.2023 . 7:50)
La foto è tratta dal portale: https://www.panorama.it/news/dal-mondo/guerra-ucraina-aerei-a-terra
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