LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Marco Galvagni
|
||||
Piante maggiori coinvolte nel fuoco, bionde o brulle, bruma o rugiada, fiori estremi maledetti. I tuoi seni di grazie accettate, risate fra gli alberi, corse affannate.
Sono venti d’uragano. Uragano che protegge le sue creature frantuma steli di luce assegna erbe agli insetti nelle fumate dell’autunno, nelle ceneri dell’inverno.
Randagia dalla fronte spianata, il suo cuore, i suoi occhi- è un astro, le sue orbite palesano i pensieri: trapuntati veleggiano in un gruzzolo di luce nel tepore della stagione delle rondini.
Sul lungofiume di ramature palpebre dischiudono intriganti occhi bruniti dal bagliore dell’eco del fuoco. Sul lungofiume dalle labbra umide sognando la tua anima d’ombra svanisce ogni assedio di pena.
|
|