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al testo di Rosetta Sacchi
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Non è prerogativa della sera, le ore in ombra la linea opaca l’attesa vana, questo fiato freddo che spegne le note nella campana del sax
Uguale è il giorno col sole che prende confidenza sul mio capo. Eri nelle mie ossa fluivi nel sangue eri emozione
e una fiammella torcendo la lingua mordeva l’aria in fugaci visioni Ora le parole hanno il suono d’una frusta ad ogni passo ogni divagazione del pensiero ogni ritorno ad un’eternità solenne
Sarò ferita che si riapre ad ogni tocco Sarai... nonostante il ventaglio di colori un chiaroscuro che interroga lo spazio dove io non sono. |
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