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al testo di Rosetta Sacchi
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Che tempo è questa lentezza d’ore che conto, incapace di un disegno posata sul divano come cosa nell’aria scialba dopo lo scroscio improvviso d’acqua in attesa ancora d’un rumore un boato la visione d’un sepolcro che s’apre per miracolo o perché è scritto che dopo ogni morte c’è rinascita.
Che tempo è questo giorno accecato d’erba tagliata mandorli spettinati nodi sui rami dove un istante fa era un grumo fiorito, spilli accesi di rosso e viola, che tempo quest’eco di ricordi di ore liete e di addii quest’andirivieni di pensieri affannati per altri lidi quest’inquieto vivere cieco e sordo alla vita… |
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