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Stai lì. Immobile negli occhi

mentre suonano sorrisi

che non puoi condividere.

Passione che sta tra i fornelli

mentre tu bruci di più.

Pensi agli altri e tu

ti consumi nel Niente. A casa. Solo.

 

Una piccola viola per te,

profumo intenso e forte all’improvviso

come un quadro che ti porta via dal presente

che manca di colore, di calore.

Vieni osservato da una piccola falena

fuori luogo come te, ma coraggiosa.

Se non ti abbandoni ai profumi sei morto.

 

© Martin Palmadessa,15 Febbraio 2020 - Venerdì

 

*Menzione di Merito e Finalista

VII Concorso Internazionale di Poesia 

"IL FEDERICIANO" con l'Opera

"SEGUI L'ISTINTO"

(Roma, 28 Luglio 2023)

 

 

 Redazione LaRecherche.it - 07/08/2023 02:48:00 [ leggi altri commenti di Redazione LaRecherche.it » ]

Si informa che alcuni commenti a questo testo sono stati tolti dalla pubblicazione perché non attinenti al testo e ritenuti inappropriati. Non è richiesta risposta a questo commento informativo. Nel caso si ripetesse l’uso inappropriato di questa zona dedicata ai commenti, si potrà ricorrere alla temporanea disattivazione delle utenze recidive. Ringraziamo per la collaborazione.

 Martin Palmadessa - 02/08/2023 14:12:00 [ leggi altri commenti di Martin Palmadessa » ]

Grazie Lilith e Caterina, fa tanto piacere.

 Caterina Alagna - 02/08/2023 12:49:00 [ leggi altri commenti di Caterina Alagna » ]

Seguire l’istinto significa anche abbracciare la vita, pensare troppo può farti "morire". Sono versi di pregiata bellezza.

 Vincenzo Corsaro - 02/08/2023 12:34:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

Premetto che ciò che segue non è stato scritto con rabbia o rancore o in modo polemico, ma con assoluto distacco, una semplice considerazione, ecco, perché non sono queste le cose importanti della vita.
Prima di tutto parliamo del commentare, esso dev’essere solo un piacere farlo, soprattutto per confrontarsi e crescere; se poi diventa un obbligo e deve pesare come un fardello allora è meglio non farlo se non è spontaneo, soprattutto perché nessuno obbliga nessuno a farlo. Martin (col quale ho avuto una breve corrispondenza in passato) dice "grazie a dio per la fortuna di non avere la routine dei commentatori consueti" e fin qui niente da obiettare perché ognuno è libero di pensarla come vuole. Ma permettetemi anche di dire "grazie a dio per la fortuna di non dover sbandierare premietti vinti qua e là", perché ciò sottintende il volersi sentire superiori agli altri e di conseguenza diventa una routine la ricerca continua di consensi.
""O forse perché poi in noi subentra un po’ di
vanità, un po’ di competizione, una caccia
sempre a maggiori consensi? che poi se non li ottieni resti deluso?
Uno scritto... è uno scritto, può piacere
o non piacere... e poi... in fondo...
la vita è ben altra cosa.""
Questa è la parte finale di "Perché scriviamo" che allora tu Martin avevi commentato e ti trovavi d’accordo.
Perché questo bisogno di riconoscimenti? Cosa si nasconde dietro? Forse paura di far parte di quella massa di sconosciuti e ignorati? Complesso d’inferiorità? Solitamente si dice che si scrive per sé stessi, soprattutto perché ciò ci fa sentire meglio, ma forse non è così per tutti. Volevo semplicemente dire la mia e per me la cosa finisce qui, quindi per favore non rispondete. Però un abbraccio non ve lo toglie nessuno :)

 Lilith50 - 31/07/2023 08:47:00 [ leggi altri commenti di Lilith50 » ]

Mi piace molto l’ultimo verso. L’istinto ti spinge a vivere attimo per attimo. Diventi protagonista della tua vita. Tanti pensano di esserlo, mentre a programmare troppo, ci si riduce a semplici spettatori. Bello, dunque, quell’abbandono agli odori che non è un abbandono passivo.

 Martin Palmadessa - 30/07/2023 18:50:00 [ leggi altri commenti di Martin Palmadessa » ]

Seguendo l’istinto, eccomi a leggere un’altra tua poesia non lasciandomi travolgere dalla routine che mi porta a spulciare tra quelle dei miei commentatori consueti.
Sicuramente, il tuo stile graffiante segue l’onda dei versi buttati giù con la tua penna a biro blu.
Penso che la solitudine sia per te effimera dal momento che la usi per scrivere. Lasciarsi andare ai profumi è certamente il miglior sistema per sentirsi vivi!
Buon proseguimento e felice fine settimana.

Franca,
grazie intanto e anche grazie a Dio per la fortuna di non avere la routine dei commentatori consueti. Il componimento è chiaro mi pare ed infatti "chi si accontenta muore", più o meno.
Certo che scrivo a biro blu e butto giù di getto, ma non mi serve certo la solitudine per farlo. Per scrivere "uso" i sensi, e la biro. E mi sento piuttosto vivo in entrambi i casi, La solitudine poi, per definizione, è la condizione duratura o passeggera di chi è solo, e quando scrivo Franca, io lo sono.
Buona nuova settimana a te.

 Franca Colozzo - 29/07/2023 19:54:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Seguendo l’istinto, eccomi a leggere un’altra tua poesia non lasciandomi travolgere dalla routine che mi porta a spulciare tra quelle dei miei commentatori consueti.
Sicuramente, il tuo stile graffiante segue l’onda dei versi buttati giù con la tua penna a biro blu.
Penso che la solitudine sia per te effimera dal momento che la usi per scrivere. Lasciarsi andare ai profumi è certamente il miglior sistema per sentirsi vivi!
Buon proseguimento e felice fine settimana.

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