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al testo di Andrea R
Lenti passi di un cieco perdono
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Affranto giaciglio immerso tra aguzze onde del mare, ove un cuore, disteso tra i fili sottili del tempo, erge il suo capo sin sopra le stelle bambine levandosi dal riflesso cupo di un fuoco sacro, dallo sguardo di un fosco passato, dai morsi tetri di un angelo che il nudo suolo ha di regno. Silente e sfibrato dal tocco di giorni di tenebra e pioggia, senza commiato, senza occhi di gaudio, né alcun respiro ove trovare il denso profumo dei fiori di prato, il mio rimpianto si avvolge stretto, stretto tra le fluide coltri di una nebbia che muta rincorre i lenti passi di un cieco perdono.
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cristina bizzarri
- 05/10/2023 20:24:00
[ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]
Avendone letta una poco fa, ritrovo qui uno stile e un modo/mondo caratteristici. Mi permetto, da amica nella poesia e anche se non ti conosco, di dirti che sfronderei alcune parti che a mio avviso sono inutilmente ridondanti e... un pochino retoriche. Lascerei lessenziale senza inutili rovesciamenti sostantivo/aggettivo e senza aggettivi che appesantiscono e fanno un pochino "déjà vu". Sempre a mio avviso il testo ne guadagnerebbe in scorrevolezza e limpidezza. Spero non ti dispiaccia che ti abbia espresso il mio parere, anchio scrivo qui, da "poetessa senza pretese". Se mi leggerai, sarò contenta dei tuoi consigli e pareri. Ciao!
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